Marocco, non solo tè alla menta
Cari amici di Camellia,
sabato 11 maggio, al mattino, ci allontaneremo dall’Oriente, terra di elezione del tè, per scoprire come il consumo delle foglie di Camellia sinensis sia divenuto abitudine e costume nel nord del continente africano.
Il rito del tè ha particolare valore sociale e culturale in Marocco e nel Maghreb.
Già introdotto in precedenza, il tè divenne popolare nel milleottocento grazie all’esigenza della Gran Bretagna di trovare nuovi mercati per le eccedenze di tè verde cinese.
Il tè comparve nei porti di Essaouira e Tangeri e divenne presto la bevanda più bevuta da tutte le classi sociali.
Parliamo di tè verdi cinesi: Gunpowder e Zhen Mei. Alle foglie di tè possono poi essere aggiunti zucchero e erbe aromatiche. Non solo menta, ma in base alle necessità, alle regioni del Marocco e alle stagioni anche artemisia, citronella, geranio odoroso, zafferano.
La preparazione del tè avviene secondo una sorta di rituale lungo e articolato.
Lo conosceremo in compagnia di Fatima Rachid, mediatrice culturale a Torino e membro dell’Associazione Bab Sahara al Maghribia che si cimenterà nella preparazione del tè in diverse versioni.
L’incontro sarà introdotto da Elena Giovanelli, Tea sommelier della UK Tea Academy e membro senior di Aictea.
Il tè verrà accompagnato da msemmen, baghrir, sellou…
L’appuntamento è per sabato 11 maggio 2019 dalle ore 10.30 alle ore 12.00 presso Camellia, il tempo del tè, in via Catania 24 a Torino.
È richiesto un contributo di euro 20,00 e la prenotazione obbligatoria entro il 6 maggio 2019 con una mail all’indirizzo camellia@camelliate.it. La prenotazione verrà confermata previo pagamento di un acconto di euro 10,00.
“Una chiacchiera senza il tè è insipida”
Scritto da Ezio, Donata e Ombretta bevendo Zheng Qing, un tè verde cinese balsamico e rinfrescante.