La Cina, culla del tè: la leggenda di Shen Nung

Molte sono le leggende che narrano la scoperta della pianta del tè e delle sue proprietà da parte dell’uomo. Ogni paese orientale ha le proprie, anche se alcune caratteristiche si ripetono.

La Cina vanta diverse ricostruzioni mitologiche dell’origine del tè.

Le leggende di Shen Nung

Una di queste leggende riguarda l’imperatore Shen Nung, vissuto probabilmente tra il 2600 e il 2800 a.C. e venerato come il “Contadino Divino”, cui vengono attribuite notevoli innovazioni agricole, quali l’introduzione della coltivazione dei cereali e lo studio di centinaia di erbe.

Secondo alcune versioni, Shen Nung avrebbe assaggiato e testato anche la Camellia Sinensis, scoprendo il suo potere purificatore nei confronti di altre erbe velenose.

Altre versioni, invece, prediligono la “scoperta” fortuita delle proprietà del tè: fermatosi a sostare all’ombra di una Camellia, Shen Nung chiese dell’acqua per dissetarsi. Mentre i suoi servi bollivano l’acqua per purificarla, alcune foglie di Camellia caddero nel pentolino. Shan Nung, attratto dal profumo invitante del liquore, lo assaggiò constatandone l’effetto rinvigorente, sia fisico sia mentale.

Shennong chewing a branch Guo Xu (1456–c.1529)
Shennong chewing a branch
Guo Xu (1456–c.1529)

In realtà nel trattato di medicina a lui attribuito, ma databile al III secolo d.C., non c’è menzione del tè. Comparirà solo in una versione successiva del VII secolo d.C. La leggenda sottolinea il primo utilizzo del tè, studiato come pianta medicamentosa più che come bevanda.

Nelle leggende e nella storia dell’origine della cultura del tè possiamo trovare un affresco del rapporto dell’uomo con la natura, la ricerca di medicamenti naturali, di nutrimento non solo materiale, ma anche spirituale. In questa ricerca ci riconosciamo anche noi oggi.

Scritto da Donata bevendo tè verde cinese aromatizzato alla menta.